Il regista Ferzan Ozpetek ha scelto i quadri del Maestro Mario Ferrante per il suo film “Allacciate le cinture”, da ieri al cinema in 350 sale.

Per il pittore e scultore italiano, che vive e lavora tra Roma e Benevento, non si tratta di una novità: nel film campione d’incassi “Manuale d’amore 3” del 2011 (regia di Giovanni Veronesi) sono presenti quattro tele di Ferrante, alcune delle quali nella famosa scena tra Robert De Niro e Monica Bellucci.

“E’ un motivo di grande orgoglio vedere i miei quadri in un film di un regista che considero tra i più interessanti del panorama cinematografico italiano e non solo – spiega – Quando un altro artista utilizza una mia opera è come se la reinterpretasse, regalandola in una nuova veste al pubblico”.

Per Ferrante l’arte è il solo specchio dentro cui la vita, riflettendosi, giunge per un momento a raccontare se stessa. “È per questo – continua l’artista – che il connubio di due forme artistiche, cinema e pittura, riesce così bene a restituire un senso alle nostre vite.”

Mario Ferrante, membro onorario dell’Accademia di Filosofia di Rio de Janeiro, il 21 marzo presenterà in anteprima nella prestigiosa Villa Rufolo a Ravello il suo progetto intitolato “Gli occhi dei bambini nel sud del mondo”, un tour mondiale che toccherà anche Istanbul, città natale proprio di Ozpetek. Da artista ad artista.