(dal quotidiano “Il Tirreno” del 27 set, pagina realizzata in collaborazione con l’Ufficio Stampa di Studio Stratego, che ha individuato il quotidiano come Media Partner del XXI Congresso)
«Basta con le movide alcoliche I locali sperimentino i biodrink»
Alt alle movide alcoliche. Basta con i pellegrinaggi dell’alcol, da un locale all’altro, in cerca dello shortino più conveniente. Il messaggio che Aniello Baselice lancia dal congresso nazionale di Aicat, l’associazione italiana dei club alcologici territoriali, è chiaro: i locali devono optare per un divertimento a bassa gradazione. Senza possibilità per i minorenni di bere. Perciò – accusa Baselice – è scandaloso che in Italia non esista ancora un divieto di vendita di alcol ai minori. Presidente Baselice, da domani a Pisa si riuniranno oltre 2000 circoli Aicat. Come pensa di coinvolgerli nella discussione sulla questione alcol e minori? «Partendo da una considerazione: è scandaloso che in Italia non ci sia una legge che vieti con chiarezza sia il consumo che la somministrazione di alcol ai minorenni. A mio avvio il divieto di somministrazione dovrebbe essere innalzato a 18 anni e il divieto di vendita dovrebbe essere introdotto, come nel resto dei paesi dell’Europea.
Inoltre, al divieto di vendita e di somministrazione, dovrebbe essere associato quello di cessione delle bevande alcoliche ai minori. Dal XXI congresso nazionale l’Aicat rilancerà in modo forte questa necessità legislativa, sostenendo l’iniziativa lanciata dal Tirreno. Ma riteniamo che la modifica normativa debba essere affiancata a un cambiamento della cultura e a seri percorsi di formazione rivolti a famiglie e operatori del settore: titolari di bar, discoteche, pub. Gli adulti hanno una responsabilità etica e sociale verso i giovani e la legge da sola non basta». Che cosa occorre a suo avviso? «Non bisogna colpire solo la domanda ma anche l’offerta ai minori. La moda degli shortini, ad esempio, è stata lanciata dall’industria dell’alcol. Se non si beve non si fa parte del gruppo. Occorre sradicare questa mentalità. Il messaggio giusto che deve passare è che ci si può divertire senza alcol». Come pensa di lanciare il messaggio del divertimento senza alcol? «Proponendo una movida alcol free. Le amministrazioni locali possono organizzare spazi alcol free con eventi sportivi, musicali e culturali o proporre o supportare gli eventi analcolici. E’ importante creare luoghi di aggregazione con buona musica, spettacoli, intrattenimento e anche discoteche dove non si bevano alcolici. E in questo e nella promozione di una cultura sana gli oltre 2000 Club algologici territoriali dell’Aicat hanno una bella missione da compiere. Lancio un appello a tutti i gestori di discoteche e bar: perché non organizzare serate analcoliche una volta a settimana? A questo proposito mi piace molto l’esperienza dei biodrink e anche molti chef famosi stanno promuovendo linee di bevande analcoliche»